CUNEO – Teatro Toselli (Via Teatro Toselli, 9)
mer 2 novembre 2022 ore 11 (scuole)- ingresso 1€
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TORINO – Teatro Agnelli (Via Paolo Sarpi, 111)
ven 4 novembre 2022 ore 11 (scuole)- ingresso 1€
ven 4 novembre 2022 ore 21 (tutti)- ingresso 5€
NESSUN DORMA
Fiaba musicale in tre piccoli atti di carta
liberamente tratto da Turandot di G. Puccini
progetto, realizzazione: Kinkaleri
INTERPRETI
Mayumi Kuroki (soprano)
Marco Mazzoni (attore/performer)
Interpreti del coro in video: Scuola Elementare G. Puccini di Prato.
produzione: Kinkaleri
in collaborazione con FTS – Fondazione Toscana Spettacolo, Teatro Metastasio Stabile della Toscana.
con il sostegno di Regione Toscana, Mibac – Dipartimento dello Spettacolo.
Speciali ringraziamenti a Luca Berni
Se fai il mio nome non ci sono più… chi sono?
Tratto dall’opera musicale incompiuta di Giacomo Puccini, Turandot è la storia della principessa cinese alle prese con l’amore dei suoi pretendenti a cui darà la morte se non saranno in grado di risolvere i suoi tre quesiti. Calaf, un principe decaduto, dopo momenti di intensa suspense riuscirà nell’impresa.
Una storia emozionante, che parla -come le fiabe più riuscite- di sentimenti e crudeltà, e che Kinkaleri narra tra splendori di luce, colpi di scena e immaginazione, rapidissimi travestimenti tra sagome, trucchi e un gong a scandire successi e insuccessi. Lo spettacolo vede la presenza di un attore -performer che disegna e anima dal vivo i personaggi della fiaba, affiancato da una cantante lirica che interpreta la gelida principessa Turandot, entrambi immersi in una scena in costruzione realizzata unicamente con carta bianca: una piccola opera che rimpicciolendosi non rinuncia alla sua grandiosità e meraviglia. Ma la struttura stessa della Fiaba, il coro coincidente con la folla, sempre presente, si offre anche al gioco attivo, alla identificazione di chi assiste: gli indovinelli posti all’eroe sono anche per chi è seduto in platea, la conquista del premio e la sua rimessa in discussione riguardano tutti, perché non basta vincere ma si cerca l’amore. Una serie di elementi posti in campo, semplici ma coinvolgenti: la carta, il disegno, la voce usata per cantare e recitare. Tutti elementi aperti sia dal punto di vista narrativo che nell’interazione, in uno spettacolo per bambini che si propone come invenzione, relazione, immaginazione, gioco con le parole, con la musica e la poesia.
Perché in fondo Turandot è un gioco, in cui l’amore vince -sempre e comunque- sulla crudeltà.
E come Calaf, anche il giovane pubblico uscirà di sala convinto: “All’alba vincerò!”.